Una storia come tante

Avevo quindici anni, un giorno come un altro Seduta su quel treno, io non volevo tanto Volevo solo arrivare, raggiungere il mare Vedere il mio ragazzo e poi poterlo riabbracciare Un passeggero sale, mi si siede di fronte Un senso di pericolo all'interno si diffonde Quando sento il suo sguardo fisso addosso Aderente al corpo come gli skinny che indosso Lui apre i suoi e si inizia a toccare Io rimango immobile, il panico mi assale Nella mia testa l'ho nominato l'Ombra Cambia la realtà, diventa distorta Ero una ragazzina come tutte le altre In una giornata normale come tante Trasformata in un oggetto, in un secondo Divento di piombo, mi sento andare a fondo Una storia come tante, troppe altre Più leggera di molte, è sconcertante Quante di noi ancora, quante altre Vittime di una cultura abusante L'ombra era un uomo, ma non era solo I suoi alleati forti come radici al suolo Sono patriarcato e cultura dello stupro Mi han fatta vergognare, odiare il mio futuro Mi son sentita sporca, mi son sentita in colpa Mi son sentita vittima, impotente, stravolta Neanche il tempo di capire di esser donna Mi è stato subito chiaro cosa comporta E quindi eccomi qui ad affilare la mia ascia Fatta di queste rime, io ve lo urlo in faccia Difenderò me stessa, tutte le mie sorelle La mia rabbia è compagna, giovane ribelle Ricordalo bene quando ci chiami troia Che noi donne libere saremo il boia La nostra ira funesta al patriarcato staccherà la testa E danzeremo nude sulle sue resta Una storia come tante, troppe altre Più leggera di molte, è sconcertante Quante di noi ancora, quante altre Vittime di una cultura abusante