Chiama il padre (feat. Francesca)

In origine erano Buio e il silenzio L'assenza d'un senso Il blu zaffiro intenso macchiava ogni cielo Rendendolo denso E ogni grumo rappreso Racchiudeva al suo interno Un futuro in custodia del tempo Poi improvvisamente Uno squarcio bianco Si aprì nello sfondo dell'abisso Trafiggendo di luce Lo spazio indefesso E qualcosa è comparso in questo universo Una madre e un padre Ci hanno posato Sulla tela bianca del loro disegno E venuti al mondo Abbiamo vagito La paura scritta nel volto stupito I primi germogli Delle foglie tenere Le prime stelle, le notturne tenebre Le prime estati Il primo mare Respiro il tempo e canto la stagione del mondo Che nasce in silenzio e vivrà Abbiamo scritto esercizi Su fogli a quadretti Su banchi di scuola eravamo studenti I primi sguardi D'un amore timido Dal sapore amaro e dal volto livido La prima sbronza Il primo pugno Le notti insonni all'imbrunire di giugno Un'amicizia andata La scuola finita E una nuova vita appena iniziata Un abito nuovo Qualche ruga in più Hai un ruolo diverso ma sei ancora tu Agli occhi degli altri Sei ciò che hai studiato Sei il consiglio esperto dopo avere sbagliato Sei il tuo lavoro Sei un padre, un amico Colui che rimane, qualcun altro è finito E ora pensi al domani Il figlio che hai fatto Mentre fumi in disparte in un momento distratto Respiro il tempo e canto la stagione del mondo Che nasce in silenzio e vivrà E alla fine l'inverno Un freddo che è interno La fine di forze che volevamo in eterno La fine d'un giorno Durato una vita L'inizio d'una notte non ancora assopita E poi il caldo abbraccio Di un nipote ridente Nel pomeriggio chiaro in un giardino aulente Le mele che cadono Dal legno piegato D'un albero stanco ma non ancora arreso Ed un bel giorno la nebbia Cade sugli occhi Come la neve dai candidi fiocchi Ricopre e silenzia Un prato vivace Che prima frinisce, s'imbrunisce e poi tace E di nuovo il buio Di nuovo il silenzio Di nuovo una luce che attraversa ogni senso E chiama il padre E chiama la madre E chiama la madre Chiama il padre