L'Imperatore Bacco

Nell'impero di Bacco, dove il vino è re, C'è un rituale ogni giorno, come saprai perché. Il gran imperatore, con il suo nobile vessillo, Chiede a Samuele il telecomando con un solo brivido. Samuele, amico mio, dammi il potere, Di aprire quel cancello e partire al volere. Perché la festa mi chiama, e non posso tardare, Con la macchina aziendale, la notte a conquistare. Ogni sera al tramonto, mentre il sole scende giù, Bacco si prepara, alza il calice ed esclama: "Ehi, tu!" Samuele sorride, sa bene il suo dovere, Il telecomando in mano, sa cosa deve fare. Samuele, amico mio, dammi il potere, Di aprire quel cancello e partire al volere. Perché la festa mi chiama, e non posso tardare, Con la macchina aziendale, la notte a conquistare. Ogni sera al tramonto, mentre il sole scende giù, Bacco si prepara, alza il calice ed esclama: "Ehi, tu!" Samuele sorride, sa bene il suo dovere, Il telecomando in mano, sa cosa deve fare. Samuele, amico mio, dammi il potere, Di aprire quel cancello e partire al volere. Perché la festa mi chiama, e non posso tardare, Con la macchina aziendale, la notte a conquistare. La notte è giovane, la città ci aspetta, L'imperatore Bacco non conosce fretta. Con il suo sottoposto, sempre fedele accanto, Il cancello si apre, inizia l'incanto. Samuele, amico mio, dammi il potere, Di aprire quel cancello e partire al volere. Perché la festa mi chiama, e non posso tardare, Con la macchina aziendale, la notte a conquistare.