Ekkigode

Come ogni giorno, sorge il dio Ekkigode Che porta luce e caldo, in valle cantan la sua lode È in autocombustione, perché è il Dio del Sole Ha gli occhi di chi gode, perché è il Dio che Gode Scende nei torrenti, rendendoli assai pescosi Quand'ecco una bagnante dai seni assai prosperosi Lui le offre un pesce, perché è anche il Dio della Pesca Lei sente caldo amore, perché è il Dio del Sole Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio del Sole Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio della Pesca E la primavera schiude i petali di rosa E lui la possiede come fosse la sua sposa Il suo fallo eretto, foriero di fertilità Innalza un obelisco nel cielo di lillà Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio che Gode Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio della Fertilità Nel pubblico pagante c'è chi li guarda invidioso È il pretendente della giovane prosperosa Lo vede Ekkigode e prova misericordia Per non farlo più soffrire lo uccide Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio della Misericordia Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio della Morte Ekki Ekki Ekkigode, lode al dio che Fugge Ekki Ekki Ekkigode