Una Spina Nel Fianco

Casca la mela poi nasce l'intuito Sembro un cane, lo stronzo lo fiuto Nuvole in testa scorge un plenilunio Cambio sembianze come cambio humor, e mica studio La cultura è un difetto, l'ignoranza un culto Nell'era in cui appari se non sei nessuno rincorri ideali un po' come con Bugo Vedo delle idee, sulla testa mia che volano senza un perché Ti senti coinvolto, sei solo uno stolto, come aggrapparsi alle nuvole Pensieri subdoli, delle menti umide Una pozza si spandono, olio di Karitè Come gazzelle poi scappano, celere Delle arpie mi scavano in petto, solcano buchi un'emmentaler Ma è un organo cavo ed afferrano il vento come con le palle di questi Sosà Ti senti il messia, ti senti una roccia, il mic è una torcia e ti illumina il viso Sono una chimera, mi pesti la coda, non barre ma fiamme ti ustiono l'udito Nel rap italiano sono tutti gringos Proprio come accade nel disputare una staffetta in fiamme in riva al mare Mi lego al rancore come fosse un figlio Volto pagina, non batto ciglio, anche se ti allontani non mi farai male In alto come Icaro, qualche sintomo tipo brivido, nitido Vedo il mare com'è piccolo, umido e limpido poi ti inserpichi, fra uno skifidol Tu che spacchi una bottiglia ed urli mitico, sei magnifico, poi protesti e ti senti libero Duri meno di un articolo, il quoziente intellettivo di una spigola, ridicolo Tu che pettini bambole un po' tutto il giorno, io i nodi che ho in testa li slego e li sciolgo Ho i calli alle mani per le palle che colgo ogni volta che il mare si gonfia ed urli "Non tocco!" Non sei eccelso, tu resti un immondo E sei ripugnante come una campana nel mezzo del sonno Lei un'opera d'arte, incarna Chopin, un fiore maturo non credo lo sia Appena apre bocca mi cascan' les couilles, spoglia come brulla, una carestia