Cerveza

Tu chi sei per rivolgermi la bocca Ed emettere un sospiro, che soave, appeso a un filo Ha una lingua biforcuta Che mi pianta un seme di sconforto in seno alle mie idee I vari vasi quasi traboccati Le sfocate viste di vasari artigiani Di rugiada chi mi ruba questa giara di ricordi Rincorro co' 'ste Nike sogni costernati da malvagi accadimenti Che cancellerò dal canto, certo Non mi prenderò sconforto: sceglierò un altro prodotto Al supermercato aperto, ventiquattr'ore: più della mia vita Effettiva, ma da umano – non da animale – Voglio essere animato E spero che c'avrai un collo di bottiglia di cerveza dentro la cervice Altrimenti non capisco quella frase così schietta: Andiamo a prenderci una birra io e te E spero che verrai alle tue conclusioni: che le tue concussioni, connessioni sono solo fasi È meglio una perifrasi che una parafrasi, dato che mi vergogno La tristezza imbellettata del mio borgo Il bordo del dirupo, lo sprofondo nell'angoscia: il turpiloquio dà eleganza Al patimento che si vive con il caldo e le fatiche E la Siberia, il raffreddore, il pavimento da toccare Come i blocchi di cemento paventati E i sedimenti culturali vincolanti E l'incutir timore: il tumore del buon senso; il bel tempo rivoltato Le giravolte eseguite per chi E spero che c'avrai un collo di bottiglia di cerveza dentro la cervice Altrimenti non capisco quella frase così schietta: Andiamo a prenderci una birra io e te E spero che verrai alle tue conclusioni: che le tue concussioni, connessioni sono solo fasi È meglio una perifrasi che una parafrasi, dato che mi vergogno