ivan spadoni l'avaro şarkı sözleri

Mi ricordo solo il suono di cicale, Casa mia ch'era ridotta a un letto Di una cella dell'ultimo ospedale E una finestra per vedere fuori il vento. Venne morte e mi colse all'improvviso Io le chiesi se non fu troppo presto Donandomi il colpo in cuore e in viso, Lei non rispose, io le dissi "ora mi vesto". Per vestirmi mi ci volle un'altra vita, Le spiegai che tipo fossi quando vivo, Tirchio, forse avaro e non so' mica Se fu questa la colpa che c'avevo. Serpenti i miei parenti han giudicato, All'osso vedendomi ridotto, Di farmi internare dallo stato, Esser guarito da un prete e un poliziotto. "Ma cari miei parenti voi sapete, Non avrete mai la mia fortuna, Perché la porto dentro, è la mia sete, In un fiato l'ho bevuta alla congiura!" Sono l'avaro e non c'è scampo, No non vi lascio proprio niente E dalla fossa tra il riso e il pianto, Stabilmente, tenacemente, continuamente, durevolmente, Ininterrottamente me ne vanto. La congiura è stata ben servita, Rinchiudendomi e lasciandomi alla sorte E lasciar che io pagassi con la vita Il caro prezzo della vostra cieca invidia Che in vita voi spacciaste per affetto, Per guadagnarvi giusto un po' di spazio Per farmi bere quel caffè corretto Mandato giù in un fiato e pagar dazio. Va bene, si lo ammetto, son d'accordo, Io non v'ho corrisposto, Che quando chiedevate ero sordo E vi dicevo tutti zitti al proprio posto. Che ci volete fare dopotutto Ai soldi tengo più della mia pelle, Potete voi chiamarmi farabutto Ma il pastore non sfama il proprio gregge. "Fu capo di famiglia molto caro", Scriverete in cima al mio epitaffio, Tentando di arrivare al mio denaro, In qualche modo preso al raffio. Sono l'avaro e non c'è scampo, Non vi lascio proprio niente E dalla fossa tra il riso e il pianto, Stabilmente, tenacemente, continuamente, durevolmente, Ininterrottamente me ne vanto. "Non frignar su quel che tu hai passato", Disse morte in sottofondo di fanfara, Vedendomi abbattuto sopra il conto, Non della vita, ma sul prezzo della bara. "Ti dico morte, la vita che ho vissuto, Dopotutto non è stato male, Tenermi stretto stretto a quei due spicci E far piangere i miei eredi al funerale."
Sanatçı: Ivan Spadoni
Türü: Belirtilmemiş
Ajans/Yapımcı: Belirtilmemiş
Şarkı Süresi: 5:09
Toplam: kayıtlı şarkı sözü
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