COSÌ PARLÒ

Dormivamo in strada per poter girar l'Europa Senza nemmeno sapere il treno doma a quale ora E' inutile arrabbiarsi, siamo esseri umani e come tali Noi dobbiamo ribellarci, fare pugni e ganci Per dopo adattarci, il mio cuore è andato Lo ricerco negli sguardi, orfani di schiaffi E di momenti sacri, fare a pugni è facile Il difficile è abbracciarsi Che essere diversi ora è essere innocenti C'è l'amore verso gli altri e poi l'amore per se stessi Ogni vita vale, io lo so ma qui non pare Pare in testa sale solo dubbi per sto virus alert Quando mi risveglio mostrami le cose buone Che nel sogno non le vedo tutto quanto è migliorabile Punti all'ostentare ma sai d'esser fragile Lacrime che cadono cascate dalle mie guance Pianto, scappo, un'oceano di sangue Scacco, matto, la preda è ferma esanime La osservo e c'ha l'aspetto per lo più terrificante Senza l'anima il suo corpo perde ciò che era reale Se ripenso al modo in cui vivevo davo contro alle mie scelte Per questo la fame cresce, la fama non conta niente L'amore non vale niente se sei debole E ne parli come se valesse niente Parlami come se fossi stato qualcuno subisco l'ansia e la fumo, su questo io punto tutto Da quando andavo a scuola senza parlare a nessuno Conto cento nodi in gola ed il mio corpo a digiuno Non mi importa che manca, non si può avere tutto Compenso con una canna, non posso darti tutto Sono il figlio contro padre, Nietzsche contro Wagner Voglia di rivincita in una vita che è fragile Giacomo