Milano

Piazza Leonardo, tre del pomeriggio Con Vans e skate, sai, cammino più convinto Con ansia e playlist di Pac e King Crimson Nelle cuffiette i master per il secondo disco Porta Venezia, c'è l'obelisco Mi danno ordini ma io non obbedisco Li guardo dall'alto, con narcisismo Non smetto di essere me stesso, non mi convincono Poi guardo l'Inter, spero che vinca Milano è nostra, non c'è il lato milanista Non rompo il cazzo, a nessuno Non l'ho mai fatto e non lo farò, stai sicuro Al massimo, lo sai, ti prendo per il culo Paura di tutti e rispetto per nessuno Siamo onesti fino al midollo Mai rubato neanche un osso di pollo A Milano abbiamo la mano a saluto romano Il dito consumato e il traffico fitto A Milano abbiamo piazza Gae Aulenti Cielo stellato composto di denti negli angoli bui Dove i lampioni sono spenti o lampeggianti Dove i veicoli passano lenti Dove negli angoli dei vicoli ci son le peggio genti Spaccini, senzatetto, prostitute e falliti Tutti accomunati Abbandonati nella città delle possibilità Nella città dei preferiti dalla società Di periti magistrati e figli di papà Terra madre, terra ladra, terra pazza Perché questa è la Milano che conosciamo Dove un giorno ci perdiamo e quello dopo ci innamoriamo A Milano abbiamo piazza Gae Aulenti Cielo stellato composto di denti negli angoli bui Dove i lampioni sono spenti o lampeggianti Dove i veicoli passano lenti Dove negli angoli dei vicoli ci son le peggio genti