magapito giornata acida şarkı sözleri
Guardami in faccia dimmi cosa vedi
Sto naso è storto come tutti i pensieri
Le buche in strada mi sembrano crateri
Ci sprofondavo dentro senza più vedere i piedi
Quel sassolino pece poteva esser casa mia
Per tutti non esisteva, a me, oscurava la via
Ero rimasto fermo ai primi passi e tante vie
Lo spirito pieno di sassi, la testa di gallerie
Il me non conosciuto, l'estraneo inseparabile
Lo specchio mi tormenta, la sagoma è fittizia
La percezione rallenta, non regala giustizia
Guardarmi dai tuoi occhi è un valore inestimabile
Il mio corpo uno e nessuno, allo stadio centomila
quanti corpi in Palestina ammassati tutti in fila
adesso sono un numero e non curarsi del prima
la guerra è a lungo termine proprio come ad Hiroshima
Ero là senza padrone e senza nome
A volte vivo per vivere non sapendo di vivere
Magapito m'appartiene non è solo un soprannome
Penso di morire ogni giorno e poi ho fitte all'addome
Gioco le mie mani di giunco, umili
Tumulti interiori contrapposti a quelli futili
Inutili i lamenti, gli espedienti, gli eccessi
Maga cambia agli occhi nei riflessi
La solitudine ha tante teste, tutte uguali alla mia
L'atmosfera è celeste, tutto il resto magia
Ho l'animo turbolento, tempeste, malato peste
Vorrei abdicare dal mondo si può avere l'amnistia
Le parole di per sé son vuote, io, regalo il senso
Ci racchiudo i miei decessi, se li vedi è sesto senso
Quando la penna ha un peso può durare in eterno
Ma il valore è costruito proprio come il mal governo
Mi stringevi fra le braccia uno che non ero io
Nodo in gola non si slaccia, alzo gli occhi verso Dio
Avevo dentro lo sgomento, necessità erano cieche
L'eternità in un momento, l'animo prese brutte pieghe
La prigione del tempo, la fortuna e la condanna
La catena delle cause, la sfortuna come affanna
La pena nella sua forma, esser per forza se stessi
Fra centomila punti di vista alla fine ci siamo persi
Seguo la pazzia, il sogno, la mia realtà
La mattinata è aspra ne sento l'acidità
Occhi chiusi allo specchio una certa complicità
Affusolato al tuo petto sento ancora estraneità
Gioco le mie mani di giunco, umili
Tumulti interiori contrapposti a quelli futili
Inutili i lamenti, gli espedienti, gli eccessi
Maga cambia agli occhi nei riflessi

