Donna di Latta

Viaggia sempre con i tappi nelle orecchie Ammira il silenzio tollerante nelle cuffie Disperde la sua indole nella corteccia insulare, per isolare Una solitudine di plastica di umori e rumori Mischia occhi biondi al rosso rame Legame di un reame decadente di discorsi Calano sulla pelle sintetici rimorsi Nel buio trova la sincerità Sta lontana dai sorrisi carichi di potere Coglie particolari che nessuno nota mai Coglie l'amore mentre gli altri il wifi Vaga tra cunicoli di rimpianti Osservando i balconi degli amanti Ricordi di un amore sgualcito Rattoppato col cucito Punti di sutura nel tempo indefinito Com'eri la prima volta che un mano ti ha colta Impreparata e distratta dandoti calci, donna di latta Com'eri l'ultima volta che un corpo ti ha sedotta Impreparata e distratta dandoti calci donna di latta Viaggia sui tetti stretti di Parigi Usando il pensiero unico siero serio Esce dalla serra la sua mente latente Scruta nei mari profondi laddove nasconde Una cristallina innocenza Brezza leggera che carezza il libeccio Manto caldo di un rassicurante intreccio Se poggia l'orecchio al bicchiere sente il pacifico Sentiero che la culla verso coste di labbra cromate Cornice morbida di intere serate Sfumate nel vapore di una tazza di tè Sogna detonazioni di parole Schegge bloccate nelle gole Sciolte in un silenzio tacito sa di acido Così da disarmare l'emozione Di una deflagrazione Com'eri la prima volta che un mano ti ha colta Impreparata e distratta dandoti calci, donna di latta Com'eri l'ultima volta che un corpo ti ha sedotta Impreparata e distratta dandoti calci donna di latta